La lodevole finalità di una “educazione del pubblico alla cultura operistica”, di ricreare un gusto popolare per l’opera, come popolare era quello spettacolo nel momento del suo massimo fulgore, si fonde con quella altrettanto meritoria della sua produzione e divulgazione da parte di soggetti ampiamente integrati nel territorio e riconoscibili in primo luogo come appassionati dell’opera, anziché per le loro proclamazioni professionistiche e il carattere imprenditoriale.
Un primo avvio a forme di divulgazione della “lirica viva “ nel territorio può essere la presentazione di opere del grande repertorio in forma semiscenica, senza quinte, costumi e parrucche, “raccontate” piacevolmente da un abile narratore/affabulatore che presenti in un linguaggio facilmente accessibile al pubblico arie e cori o intere parti salienti, con un minimo di movimenti scenici significativi, sintetizzando l’antefatto e le situazioni non essenziali, ma illustrando e commentando il contesto drammaturgico e il carattere emotivo anche con esempi musicali, attraverso l’ausilio di uno o più strumenti musicali, essenzialmente un pianoforte. Tutto questo permette un enorme abbattimento dei normali costi di produzione operistici e dunque la rappresentazione anche in situazioni e luoghi non convenzionali, con la possibilità di accedere ad un pubblico che di solito non va a teatro e magari non ha mai visto un’opera lirica.
Il Coro Lirico dell’Umbria si sta accingendo a questa impresa: dal 2007 ha lavorato alla produzione di una prima “opera raccontata”, L’ELISIR D’AMORE, che è stata rappresentata in anteprima con grande successo martedì 16 febbraio 2010 alla Sala dei Notari in Perugia, con il patrocinio degli enti locali.
Parliamo di un spettacolo operistico facilmente allestibile e replicabile, realizzato come rappresentazione semiscenica con un minimo di movimenti, oggetti e strumenti, o perfino essenzialmente in forma di concerto, drammaturgicamente come atto unico “raccontato” da un narratore e cantato nei suoi numeri essenziali da solisti e coro con l’accompagnamento di un pianoforte.
Nel caso de L’ELISIR D’AMORE la selezione è frutto della nostra fedele rielaborazione di una delle opere da sempre più amate dal pubblico di tutto il mondo.
Solisti e coro, pianista, direttore e narratore sono scelti per quanto possibile all’interno del Coro Lirico dell’Umbria, ma è possibile anche aggiungere una regia più accurata, dei veri e propri attori e mimi.
Per la rappresentazione è necessaria una sala con una capienza effettiva di almeno un centinaio di posti o uno spazio semiaperto in luogo assolutamente silenzioso ed acustico.
Lo spazio scenico dovrà essere sufficientemente ampio da permettere la collocazione di un pianoforte a coda e il movimento di artisti del coro e solisti.
Non sarà necessaria alcuna macchina teatrale e, al limite, neppure un sipario.
L’illuminazione dovrà essere adeguatamente predisposta per la concentrazione dell’attenzione sulla scena e l’attenuazione in sala, quindi preferibilmente regolabile, anche se non paragonabile a quella di un teatro vero.
La nostra riduzione rispetto all’opera originale rispetta i seguenti criteri:
– fedeltà assoluta alla scrittura musicale e considerazione della tradizione interpretativa;
– qualità musicale della esecuzione garantita da una seria preparazione di solisti, coro e pianista;
– rappresentazione integrale delle situazioni sceniche e drammaturgiche più note e comunque rilevanti per la comprensione della vicenda da parte del pubblico;
– illustrazione degli aspetti teatrali e delle soluzioni musicali adottate dall’autore in accordo con esse, anche attraverso l’esemplificazione dal vivo dei temi e delle frasi salienti;
– esecuzione esemplificativa ma integrale di arie e cori selezionati;
– esecuzione di movimenti scenici essenziali per la simulazione di una vera rappresentazione;
– abbattimento apparente della cosiddetta “quarta parete” attraverso il coinvolgimento del pubblico con un continuo dialogo sapientemente condotto dal narratore.
Rappresentazione de L’ELISIR D’AMORE, libretto di Felice Romani e musica di Gaetano Donizetti, Milano 1832.
Le sequenze sceniche e musicali della nostra produzione saranno le seguenti.
| titolo | canto | narratore | movimenti |
ATTO I | | | | (da definire) |
Scena Prima (tutta) | Bel conforto Di che ridi? | Giannetta, Coro, Nemorino, Adina | Presenta l’opera, la vicenda e la scena prima | Es.: Giannetta parla ai mietitori, Adina legge, Nemorino osserva lontano. |
Scena Seconda (tutta) | Come Paride vezzoso Davver saria da ridere | Belcore, Adina, Giannetta e Coro, Nemorino | Spiega la scena seconda | |
Scena Terza | | | Fa la sintesi della scena terza e presenta quarta e quinta. | |
Scena Quarta (tutta) | Che vuol dire codesta suonata? | Coro | tacet | |
Scena Quinta | Uno scudo veramente | Dulcamara e Coro | tacet | |
Scena Sesta | | | Fa la sintesi di sesta, settima e ottava. | |
Scene Settima e Ottava | | | tacet | |
Scena Nona (finale) | Che cosa trova a ridere | Belcore, Adina, Nemorino | Introduce le scene nona e decima. | |
Scena Decima (tutta) | Son due minuti Un ballo, un banchetto | Giannetta, Adina, Belcore, Nemorino e Coro | Commenta la fine dell’atto. | |
ATTO II | | | | |
Scena Prima | Cantiamo, facciam brindisi Barcaruola | Coro, Belcore, Adina, Dulcamara | Introduce la scena prima | |
Scena Seconda | | | Fa la sintesi delle scene seconda e terza. | |
Scena Terza | | | tacet | |
Scena Quarta | Saria possibile | Coro e Giannetta | Presenta le scene quarta e quinta | |
Scena Quinta | Dell’elisir | Nemorino | tacet | |
Scena Sesta | | | Fa la sintesi delle scene sesta e settima. | |
Scena Settima | | | tacet | |
Scena Ottava | Una furtiva lacrima | Nemorino | Presenta la scena ottava | |
Scena Nona | | | Commenta, sintetizza la scena nona, presenta la decima e il finale. | |
Scena Decima | Alto! … fronte Qua, dottore, a me, dottore! | Belcore, Adina, Dulcamara, Nemorino, Giannetta e Coro | tacet |
Nato nella seconda metà degli anni ’80 per collaborare con il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e costituitosi quasi subito in Associazione (Cor.A.Li.Um.), il Coro Lirico dell’Umbria rappresenta l’unica realtà lirico-corale stabile della regione. Diretto inizialmente da Salvatore Silivestro, quindi da Carlo Palleschi e Claudio Fabbrizi, oggi dal maestro e musicologo Alessandro Nisio, il Coro ed i suoi solisti hanno accumulato una ricco patrimonio di esperienze, anche concertistiche. Spicca in questo ambito il recente invito alla Sagra Musicale Umbra, cui il Coro ha partecipato per la terza volta nel settembre 2006 con una operina di Mendelsohn-Bartholdy, I DUE PEDAGOGHI. In campo teatrale e scenico il Coro ha fornito i suoi organici per le opere più celebri delle stagioni dello Sperimentale, della Stagione Lirica Regionale e di importanti manifestazioni estive in varie regioni italiane, prima fra tutte quella di Massa Marittima. La professionalità del Coro e la selezione dei suoi solisti sono garantite da una valida équipe di musicisti che ne curano la preparazione, la passione per l’opera è testimoniata dallo stretto legame con le più importanti associazioni regionali degli Amici della Lirica.
Queste le opere eseguite finora:
AIDA, CARMEN, CAVALLERIA RUSTICANA, COSì FAN TUTTE, DON CARLO, DON GIOVANNI, FALSTAFF, FAUST, IL BARBIERE DI SIVIGLIA, L’ELISIR D’AMORE, L’ITALIANA IN ALGERI, LA BOHÈME, LA SONNAMBULA, LA TRAVIATA, LUCIA DI LAMMERMOOR, MADAMA BUTTERFLY, NABUCCO, NORMA, OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO, RIGOLETTO, SANGUE VIENNESE, SIMON BOCCANEGRA, TOSCA, UN BALLO IN MASCHERA.
ALESSANDRO NISIO è musicista e musicologo.
Ha fatto studi di pianoforte, canto, composizione, direzione di coro ed orchestra. Ha compiuto gli studi musicologici laureandosi presso l’università di Bologna col massimo dei voti, lode e segnalazione speciale. Specializzato in paleografia e semiologia musicale, si perfeziona in canto gregoriano. Diplomato attore di prosa nel 1988 svolge da oltre vent’anni attività concertistica e teatrale nelle vesti di direttore, pianista, compositore, cantante, attore, operatore dello spettacolo, regista, arrangiatore di colonne sonore, consulente musicale. Da sempre attivamente impegnato anche nel settore didattico, musicologico e della direzione artistica, ha una lunga serie di pubblicazioni e partecipazioni come relatore a corsi, seminari e conferenze in tutta Italia. Studioso del musicista reatino G. O. Pitoni, ha curato edizioni critiche e l’esecuzione pubblica delle sue opere. E’ responsabile delle attività artistico-culturali, maestro di cappella e promotore del monumentale organo Dom Bedos de Celles-Roubo della Basilica di S. Domenico di Rieti. E’ membro della commissione artistica dell’A.R.C.UM. direttore artistico di COR.A.LI.UM., concertatore e direttore del Coro Lirico dell’Umbria.
Il prezzo di ogni rappresentazione è di € 5.000,00.
Da tale importo sono esclusi i costi di gestione della sala, di noleggio degli strumenti (normalmente un pianoforte), di eventuali costumi ed allestimenti scenici (qualora si desideri arricchire la rappresentazione con le risorse teatrali di un vero e proprio spettacolo d’opera).
Naturalmente resteranno al committente i proventi dei biglietti d’ingresso e i relativi oneri SIAE, ove decida di allestire uno spettacolo a pagamento.
Si precisa ad ogni buon conto che il Coro Lirico dell’Umbria è regolarmente iscritto all’ENPALS e dispone di una propria partita IVA.
Perugia, 20 febbraio 2010
Il presidente
Paolo Galmacci