Recensioni

L’Elisir d’Amore, un’opera ben raccontata

 

Perugia, 18 febbraio 2010

Per l’addio a questo freddo e piovoso Carnevale 2010, la sera di martedì grasso 16 febbraio, alle ore 21.00 il Coro Lirico dell’Umbria ha voluto offrire alla città di Perugia la tanto attesa prima rappresentazione de L’ELISIR D’AMORE, opera raccontata, nella splendida cornice della Sala dei Notari. Questo allestimento, dedicato alla cara memoria del prof. Roberto Abbondanza, ha rappresentava una autentica sfida contro la sorte, vista la tempesta di vento e pioggia che ha costretto gli appassionati a sfoderare tutta la loro determinazione per raggiungere la sala, vincendo la pigrizia di una serata al caldo della propria casa, magari davanti alla TV dove davano Sanremo o la partita di coppa…
Bisogna dire tuttavia che valeva la pena fare questo sacrificio, perché non sempre capita di assistere gratuitamente a un’opera, sia pure in forma di concerto, soprattutto in questa nostra città dove la tradizione del melodramma appare a giudizio di tutti oscurata da altri generi musicali e dal teatro di prosa. Comunque la Sala era piena di gente, anche digiuna d’opera,  e dagli sguardi attenti con cui gli spettatori seguivano i vari momenti della rappresentazione, guidati da un programma di sala che li teneva per mano (scarica qui sotto), si direbbe che lo spettacolo abbia incontrato decisamente le aspettative, l’interesse e il gusto di tutti. La novità consisteva in primo luogo nella esposizione della vicenda, passo per passo, da parte del Narratore. In questo caso si trattava del Direttore del Coro Alessandro Nisio, musicologo ed attore, oltre che eccellente musicista, il quale nei suoi interventi ha intrattenuto con il pubblico un dialogo cordiale e simpatico che è stato molto apprezzato anche per il suo livello culturale. 
Il cast dei solisti è risultato convincente, comprese le new entry: in molti hanno apprezzato Dulcamara (il baritono Ferruccio Finetti); gli altri erano già noti al pubblico per la propria professionalità. E che dire del Coro Lirico dell’Umbria? Non sempre capita di trovarsi davanti una compagine di 42 voci che rispondono così compattamente alla pur esperta direzione di un Maestro, con un colore interessante e un carattere adeguato. Il pianoforte era affidato alle abili mani di un concertista già noto, Filippo Farinelli, che ha eseguito la partitura dall’inizio alla fine senza alcuna esitazione, esaltando l’autenticità interpretativa di questa concertazione. Alla fine il pubblico ha dimostrato con un lungo applauso la sua gratitudine e il suo riconoscimento per il pregevole esperimento cui aveva assistito. 
Perché di esperimento si trattava. Adesso lo spettacolo, con qualche arricchimento di natura scenica e registica, verrà proposto ad enti e privati che vogliano intelligentemente farne uso per avvicinare i cittadini all’opera lirica nei luoghi più suggestivi del territorio.
Il Coro Lirico dell’Umbria, per conto suo, si accingerà già dall’anno prossimo a realizzare una seconda opera raccontata da offrire al suo pubblico.

 
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